Studente di filosofia a Salisburgo nel 1908, durante un viaggio nel Tirolo meridionale conosce il comandante supremo dei ribelli tirolesi, Andreas Hofer, che riesce a conquistarlo alla sua causa. Viene immediatamente assegnato alla seconda compagnia di Schützen della Passiria; dopo la terza battaglia del Bergisel è promosso sergente dei Cacciatori della compagnia di Schützen della Passiria. Sweth diventa a poco a poco segretario personale e consigliere di Andreas Hofer, insieme al quale si rifugia sulla Malga Pfandler, sopra San Martino in Passiria, per sfuggire all'arresto. Il 28 gennaio 1810 viene fatto prigioniero insieme a Hofer, la moglie Anna e il figlio Andreas di costui, da un corpo di volontari italiani, composto da 600 uomini. Sweth è condannato a morte a Mantova, come Hofer, ma poi viene graziato. Dopo tre anni di prigionia sull'isola d'Elba, riesce a fuggire in Austria. A partire dal 1816 è di nuovo funzionario austriaco a Innsbruck; nel 1824 redige le sue memorie sull'insurrezione. Dal 1975 Kajetan Sweth riposa accanto ad Andreas Hofer e a padre Haspinger nella Hofkirche di Innsbruck.
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