Basevi, Gioacchino

(Mantova 1778 - Milano 1867)

Dopo il suo arresto in val Passiria a fine gennaio 1810, Andreas Hofer, comandante supremo dei ribelli tirolesi, è trasferito a Mantova dove il 19 febbraio viene processato. Poiché Hofer rifiuta di nominare un difensore, il tribunale militare gli assegna l'avvocato mantovano Giacchino Basevi come difensore d'ufficio la mattina in cui ha inizio il processo. Basevi tenta di confutare i principali capi d'accusa, secondo i quali Hofer, dopo il trattato di pace di Schönbrunn, avrebbe continuato ad avere un ruolo attivo nei combattimenti. Secondo Basevi, Hofer sarebbe invece stato minacciato da parecchi connazionali dopo essersi dichiarato favorevole a porre fine all'insurrezione armata. Inoltre Basevi protesta nella sua arringa difensiva contro la procedura seguita dal tribunale militare, che concede troppo poco tempo alla deduzione delle prove e non ammette testi a discarico. Dopo il ritorno della Lombardia all'Austria, Basevi si trasferisce a Milano dove redige alcuni studi sulla giurisdizione. Durante i moti del 1848 è chiamato a rappresentare Mantova nel governo lombardo provvisorio, allo scopo di elaborare una nuova legge elettorale.

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